- Tempo di percorrenza: 4-5 ore escluse le soste
- Difficoltà: E (Escursionistico mediamente impegnativo, richiede un certo allenamento per la lunghezza del percorso e/o per dislivelli da superare)
- Dislivello: 200 m in salita e circa 400 m in discesa
- Interesse: paesaggistico, naturalistico
- Caratteristiche: su strade bianche e sentiero, tratti panoramici, pascolo e nel bosco
- Necessario mezzo di trasporto per chi arriva da Orvieto (ca. 50′ direzione Corbara-Melezzole)
Il percorso si sviluppa lungo il crinale che dalle cime dei Monti Melezzole e Croce di Serra (994 m) scende a S.Restituta oppure a Melezzole. Il punto di partenza è il piccolo borgo di Melezzole (TR), classico castello medioevale a pianta circolare, posto sulla sommità di un colle (612 m s.l.m.) e impiantato su tre cerchi concentrici che hanno come fulcro la piazzetta centrale. Da Melezzole si prende la strada verso Montecchio.La strada resta asfaltata fino al cimitero, poi diventa sterrata. In corrispondenza di un piccolo invaso per l’acqua piovana sulla destra si lascia la strada principale con una brusca svolta a sinistra, prendendo la sterrata che attraversa il castagneto di Melezzole. Si può continuare sulla carrareccia che però è abbastanza sconnessa e accessibile al massimo con fuoristrada, oppure lasciando la macchina e continuando a piedi. Si arriva fino ad un’edicola con statua della Madonna e tavoli da pic-nic (820 slm). Da qui comincia il vero e proprio itinerario a piedi, proseguendo sulla carrareccia chiusa poco dopo da una sbarra e da un cancelletto sul lato che consente il passaggio.
La sterrata prosegue in buona salita e piega a sinistra, verso la prima cima dell’escursione: il Monte Melezzole, detto anche “Monte Pelato” per il suo aspetto spoglio. Evidenti sulla cima ci sono antenne e ripetitori di grandi dimensioni. Si prosegue lungo il crinale in discesa fino alla sella che separa Monte Melezzole e Monte Croce di Serra.
Il percorso poi rientra nella boscaglia ma si mantiene evidente prestando attenzione ai bolli rossi che segnano il sentiero, e prosegue tenendosi sul versante ovest, fino a svoltare verso sinistra (est) per raggiungere la croce di vetta a quasi mille metri di altitudine del Monte Croce di Serra.
Dalle due cime gemelle dei monti Melezzole e Croce di Serra si aprono panorami mozzafiato, con una visuale molto ampia sia verso il Tirreno (Monti Cimini, colline della Tuscia, Monte Amiata), sia verso l’Appennino centrale (i Monti Sibillini e il Monte Terminillo ), la conca di Terni e la Valle Umbra (il Monte Subasio e la cortina dell’appennino Tosco-Umbro-Marchigiano più a nord). È possibile riconoscere tutti i piccoli borghi sottostanti, il Lago di Corbara e l’oasi di Alviano in tutta la sua estensione. Oltre all’aspetto paesaggistico è rilevante anche l’aspetto vegetazionale della zona. Si attraversano pascoli abbastanza radi ma anche tratti boscati molto interessanti: la notevole castagneta ma anche i boschi di caducifoglie con cerro, roverella, carpino nero e orniello, per poi ritrovare, scendendo lungo il crinale, il leccio che misto a corbezzoli, erica e ginepro si manifesta a profusione nella macchia mediterranea.
Dalla cima del Monte Croce di Serra a questo punto si può scendere verso sud, lungo le gobbe di pascoli della sella di Posi e verso le ultime cime della catena, sovrastanti la località di S. Restituta (581m).
Si attraversano tratti boscati prima ed una strada bianca poi fino al piccolo borgo di Santa Restituta dove si potrebbe disporre di mezzi per tornare al punto di partenza, oppure, da Posi si prende una carrareccia che riporta direttamente a Melezzole.