Nobili ed eleganti palazzi del centro storico
Informazioni e foto sui palazzi storici medievali e rinascimentali più belli e famosi della città di Orvieto. Nel centro storico di Orvieto vi sono diversi palazzi storici, eredità della presenza passata di Papi, alti prelati e famiglie nobili locali tra cui le celebri e potenti famiglie dei Filippeschi e dei Monaldeschi.
Oltre al maestoso medievale Palazzo del Popolo e all’incompiuto Palazzo Comunale numerosi e diversi fra loro, ci sono, altri palazzi storici costruiti in diversi periodi storici ed ognuno con una storia particolare, talvolta ricca di aneddoti e curiosità legate ad un trascorso più o meno glorioso.
Palazzi storici più importanti di Orvieto risalenti al Periodo Medievale (fino al XV secolo)
Palazzo Comunale
Situato in Piazza della Repubblica, adiacente alla chiesa di Sant’Andrea, il bel palazzo, sede istituzionale del Comune di Orvieto è di antica costruzione (probabilmente le sue prime origini risalgono al XII secolo, periodo in cui, come oggi, rappresentava il potere politico della città) ed è stato, nel tempo, più volte ampliato e restaurato. L’ultimo intervento strutturale, in ordine di tempo, risale a circa il 1600, per mano di Ippolito Scalza, geniale architetto e scultore orvietano. E’ anche in questo periodo, che dopo essere passato di mano da nobili famiglie locali e dalla chiesa, il palazzo ritorna a svolgere la sua funzione originaria e cioè quelle di sede direttiva della città, funzione valida a tutt’oggi (anche se buona parte degli uffici sono stati trasferiti presso l’edificio ex-infermeria della Caserma Piave). Il Palazzo Comunale è ben proporzionato e di elegante aspetto con, alla base degli archi che sorreggono una pregevole fila di balconi. Proprio la fila di archi che si interrompe bruscamente rivela come il palazzo sia rimasto, sembra per mancanza di fondi, incompiuto.
Di fronte al palazzo, in quella che anticamente si chiamava Piazza Maggiore, si trovava un’omonima fontana in marmo rosso (detta Fontana Maggiore) costruita probabilmente nel XIII secolo seguendo lo stile della omonima fontana presente ancora oggi nel centro della città di Perugia.
Palazzo Soliano
Il palazzo, si trova in Piazza Duomo, a fianco della cattedrale. La sua costruzione, datata 1297, fu concepita per sancire la riconciliazione tra il pontefice Bonifacio VIII ed il Comune di Orvieto dopo un periodo di forti tensioni e dispute legate al controllo di alcuni territori dell’alto Lazio. La costruzione di questo elegante palazzo (nel Medioevo denominato il “Palazzone”) rappresentò quindi simbolicamente la ritrovata pace ed armonia tra il Papato e le istituzioni della città di Orvieto.
Ad ulteriore testimonianza di ciò, oltre al palazzo, il pontefice Bonifacio VIII venne omaggiato (oppure, secondo notizie storiche, ne fece lui stesso richiesta) collocando due statue a lui dedicate sulle nicchie poste sopra le principali porte di accesso della città: Porta Soliana e Porta Maggiore. Oggi Palazzo Soliano ospita, al pian terreno, il Museo di arte moderna con l’esposizione di opere in bronzo dello scultore Emilio Greco e la biglietteria del Museo dell’Opera del Duomo e della cattedrale.
Palazzo dei Sette
Il palazzo, adiacente alla Torre del Moro è così chiamato perchè in epoca medievale ospitava i “Sette Magistrati” che avevano l’alta rappresentanza delle principali corporazioni e mestieri di Orvieto. In seguito il palazzo divenne proprietà del Papato oltre ad annoverare celebri residenti come Antonio da Sangallo, dopochè, all’epoca in cui Orvieto era un potente libero Comune, il palazzo fu utilizzato quale sede del governatore.
Il palazzo dei Sette fu oggetto, nel tempo, di diversi restauri, tra cui quello di fine ‘500 per mano di Ippolito Scalza ed il più recente, invece, sul finire del Novecento.
Obiettivo di quest’ultimo restauro fu di trasformare questo grande e nobile palazzo in una moderna sede espositiva per mostre, esibizioni ed eventi. Oltre a questi palazzi di origine medievale, altri presenti sulla rupe, sono più recenti ascrivibili all’epoca rinascimentale ed appartenuti a storiche nobili famiglie locali (le cui antiche casate hanno poi conferito il nome agli stessi palazzi di appartenenza ).
Altri palazzi storici della città tra i meglio conservati e più belli di Epoca Rinascimentale e Moderna (fino al XIX secolo)
Palazzo Buzi: uno dei palazzi concepiti dall’architetto orvietano Ippolito Scalza, fu costruito intorno al 1580 e si trova sulla via che collega Piazza Marconi a Piazza Duomo.
Palazzo Ottaviani : fa bella mostra di sé in Piazza della Repubblica, il palazzo è la storica sede centrale di una banca locale, in passato ospitò la Locanda delle Belle Arti e, si racconta, vi soggiornò anche Garibaldi. Ha interni di pregio ed originali soffitti a cassettoni lignei.
Palazzo (Tiberio) Crispo Marsciano: si affaccia su Piazza Marconi, fu disegnato da Antonio da Sangallo ed ultimato da Simone Mosca su commissione di Tiberio Crispo, nipote del pontefice Paolo III Farnese. Il palazzo presenta una imponente ed elegante facciata con adiacente la chiesetta di San Bernardino. Oggi il palazzo ospita uffici della guardia di finanza.
Palazzo Clementini : noto anche localmente come Palazzo Cornelio, fu iniziato da Ippolito Scalza nel 1567, ma rimasto incompiuto e completato solo nel 1937, sotto la guida di Gustavo Giovannoni. Oggi l’imponente palazzo è la sede del liceo classico della città di Orvieto e si trova nella bella piazza Ippolito Scalza, vicino anche alla chiesa degli Scalzi.
Palazzo dell’Opera del Duomo: palazzo dalla pregevole, elegante architettura e forme, è opera del Vespignani e, più volte, ha subito interventi e migliorie le più recenti per mano dell’orvietano Paolo Zampi. Per molto tempo il palazzo ha ospitato gli “uffici” amministrativi e di cantiere che furono attivi durante la costruzione del Duomo ed ha avuto poi un ruolo di esposizione museale di tutti gli antichi incartamenti legati all’opera del Duomo.
Palazzo Simoncelli: posto in fondo alla bella Piazza del Popolo, è di epoca cinquecentesca e fu ristrutturato dai Simoncelli. Oggi sono ancora visibili sulla ampia facciata le antiche originali trifore. All’ interno invece sono presenti decorazioni e rifacimenti sette-ottocenteschi voluti dalla famiglia nobile dei Ravizza. Un altro omonimo Palazzo Simoncelli si trova invece nel territorio del Comune di Orvieto, precisamente in località Torre San Severo. Questo maestoso palazzo appartenne al cardinale Girolamo Simoncelli e le sue sale del palazzo presentano pregevoli affreschi del XVI secolo, tra cui alcuni attribuiti a Cesare Nebbia.
Palazzo Gualterio: sull’ angolo opposto alla Torre del Moro di proprietà della antica famiglia Gualterio fu un progetto iniziale del Sangallo poi modificato da Simone Mosca. Fu decorato con stucchi ed affreschi nelle sue belle sale interne. Ha dimensioni imponenti e il maestoso ingresso si trova dinanzi alla chiesa di San Giuseppe.
Palazzo Coelli: situato di fronte alla bella chiesa di San Francesco, il palazzo recentemente rinnovato è attualmente sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto ed occasionale sede espositiva, essendovi allestite al suo interno, sale per congressi attrezzate con moderni allestimenti tecnici e multimediali.
Palazzo Carvajal-Simoncelli: situato in Via Malabranca, su costruito dallo Scalza su commissione di monsignor Carvajal, vescovo di Soana dal 1535 al 1596. Il palazzo fu eretto sopra edifici preesistenti appartenuti ai Filippeschi, Il palazzo è rivestito di basalto fino al primo piano e sotto le finestre porta l’iscrizione in spagnolo ” Carvajal des Carvajal por comodidad de sus amigos padron” (il proprietario annuncia di aver edificato il palazzo per comodità dei suoi amici).
Palazzo Fillippeschi Simoncelli: storico palazzo nobiliare rinascimentale, ristrutturato tra la fine del XV e l’inizio del XVI sec. si presenta con un bel portale ed una facciata realizzata successivamente, in stile tardo-cinquecentesco, al suo interno racchiude un’ elegante ed originale corte interna con porticato con colonne sormontate da arcate a tutto sesto.
Palazzo Monaldeschi: situato vicino a Piazza Febei ed alla chiesa di San Francesco, appartenne all’altra grande famiglia nobile orvietana dei Monaldeschi della Cervara, parteciparono alla costruzione Simone Mosca ed Ippolito Scalza ed ha soffitti pregevolmente affrescati da Cesare Nebbia. Per diversi anni è stato sede dell’Istituto d’Arte della città.
Palazzo Netti: situato in Via Maitani, prende il nome dal celebre Aldobrando Netti, pioniere nel campo dell’energia elettrica a cui si devono molte opere ingegneristiche in tutta la nazione, ed in particolare ad Orvieto, alla realizzazione di una centrale idroelettrica in località Sugano. Il palazzo dove visse Netti, fu inizialmente fatto costruire dal Prof. Smerrini di Firenze ed è alla sua volontà che si devono gli affreschi rappresentanti gli elementi e le virtù da lui ritenuti fondamentali: Aria, Lavoro, Scienza, Acqua, Terra, Fuoco, Studio, Sapere, Energia, Vita.