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Orvieto-Ficulle-Montegiove

Piccolo abitato 20 minuti a nord di Orvieto, Ficulle, vanta una storica e apprezzata produzione di ceramica, in particolare del noto “coccio ficullese“. Oltrepassando il comune di Ficulle si trovano due piccoli borghi umbri che hanno mantenuto il loro aspetto originale: Montegabbione e Montegiove. Presso quest’ultimo nelle sue campagne, si trova l’antico Convento francescano della Scarzuola con annessa una struttura artistica caratterizzata da sculture allegoriche che rappresentano la “Città Ideale” dell’architetto ed artista milanese Tommaso Buzzi.

Si narra che San Francesco d’Assisi fondò il Convento della Scarzuola nel 1218, dove piantò un alloro e una rosa e ne fece scaturire una fonte per la quale la gente ancora nutre molta devozione. Il Convento deve il nome alla scarza, pianta palustre con la quale il Serafico costruì una capanna. Le tracce del santo sono ben visibili in questo luogo con tratti ed elementi spirituali e terreni.

Nella chiesetta è custodito un affresco della prima metà del XIII secolo, uno dei primi ritratti del Santo in levitazione. Nel 1956 il complesso conventuale venne acquistato e restaurato dall’architetto Tomaso Buzzi (1900-1981), figura di spicco del ‘ 900 milanese, che dal 1958 al 1978 progettò ed edificò a fianco del convento la sua Città Ideale, concepita quale macchina teatrale o meglio quale “percorso allegorico” ricco di simbologie, filosofia e storia.. La città “buzziana” comprende un insieme di 7 teatri. Culmine della rappresentazione è l’Acropoli, montagna di edifici vuota all’ interno, formata da tanti scomparti come un termitaio, con una fittissima serie di unità affastellate, sovrapposte o montate l’ una dentro l’ altra. Così gli archetipi affiorano, rivelando infinite prospettive e suggestioni. Per il visitatore visitare questo luogo magico è  come intraprendere un viaggio iniziatico tra la città sacra (l’ antico convento) e la città profana (le fabbriche del teatro sovraccariche di simboli e segreti, di riferimenti e di citazioni).

Lo stile che meglio fa comprendere l’opera di Buzzi è il neomanierismo, per l’ uso di scale e scalette in tutte le direzioni, membrature architettoniche distorte, varietà di modi alla rustica, mostri, volute sproporzioni di alcune parti, statue verdi alla Arcimboldo. Ma è individuabile anche un richiamo all’ architettura di Caron e, con l’affastellamento di edifici e di monumenti, la citazione al surrealismo, un che di labirintico spinto all’ eccesso, di evocativo, di sinuoso, di antropomorfico, di geometrico, di astronomico, di magico. E’ un itinerario dell’anima, ispirato al Sogno di Polifilo, il primo testo sui giardini, pubblicato nel Rinascimento (1499) e modello per tutti gli architetti dei secoli successivi. La visita alla Città Ideale è solo su prenotazione.

Visite guidate – Convento della Scarzuola e Città Buzziana
Tel: 0763.837463
E-mail: info@lascarzuola.com

Visite guidate su prenotazione – Castello di Montegiove
Tel: 0763.837473
E-mail: info@castellonotegiove.com

30 km ca.

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