E’ il 1895 l’anno in cui il Comune di Orvieto strinse un accordo con il celebre ingegnere umbro Aldobrando Netti, affidandogli la progettazione di una centrale idroelettrica per fornire energia elettrica alla città. L’opera, nota come centrale (Officine) Netti venne realizzata nel territorio orvietano, nell’altopiano nei pressi del borgo di Sugano sfruttando le acque che sgorgavano da vicine sorgenti (e che presso il borgo saranno poi utilizzate anche da una cartiera). La centrale rimase in funzione per diversi anni prima di essere totalmente abbandonata. Ad oggi, sbarramenti, macchinari e strutture murali dell’opera rappresentano un’originale esempio di quella che viene definita “archeologia industriale” e sono ancora visibili in un’area ricca di fitta vegetazione raggiungibile tramite un piacevole percorso escursionistico.