Sulle tracce del Miracolo Eucaristico, da Orvieto a Bolsena
Un percorso che storicamente unisce le due città di comune origine, Orvieto e Bolsena, le quali rappresentano due luoghi simbolo del Miracolo Eucaristico di Bolsena avvenuto, si ritiene, tra il 1263 e 1264 nella cittadina della Tuscia laziale quando l’ostia consacrata iniziò a sanguinare durante la celebrazione della Messa da parte del sacerdote Pietro da Praga, il quale, si narra fosse proprio in quel periodo dubbioso circa la reale sacralità dell’ostia e del vino consacrati.
Il sangue che trasudò dall’ostia macchiò sia il marmo e le pietre dell’altare che il lino sottostante, ed oggi, Orvieto e Bolsena si “dividono” queste due sacre reliquie, infatti a Bolsena, nella bella Chiesa di Santa Cristina è presente una teca contenente la tavola di marmo macchiata dal sangue e le sacre pietre, mentre ad Orvieto, nel Duomo, precisamente nella Cappella del Corporale, è custodito il lino macchiato di sangue (che ogni anno viene condotto ed esposto durante la processione in occasione della festa del Corpus Domini).
L’itinerario segue fedelmente questi luoghi, a Bolsena, Santa Cristina è una grande chiesa che si trova nel centro del paese. Essa è imponente e al suo interno oltre alla suddetta teca, sono presenti anche le reliquie di Santa Cristina, la protettrice del paese, il cui martirio è ogni anno “raffigurato” con la celebrazione dei “Misteri di Santa Cristina”. All’interno della chiesa, inoltre, su richiesta è possibile anche visitare i sotterranei dove sono presenti suggestive e antiche catacombe.
Ad Orvieto, invece, nel Duomo si può ammirare la Cappella del Corporale con lo stupendo reliquiario contenente il sacro lino. Le due cattedrali saranno luoghi di culto in occasione del “Giubileo Straordinario” indetto per gli anni 2013-2014.
Oggi, il celebre e leggendario percorso che il sacro lino compì da Bolsena ad Orvieto (da cui scaturisce la famosa leggenda del Sasso Tagliato che racconta come, di fronte al carro di buoi che trasportava il sacro lino da Bolsena ad Orvieto, presso località Buonviaggio un enorme masso che intralciava il percorso, magicamente si spaccò in due lasciando libero il passaggio ) viene celebrato con una processione ed un evento sportivo (staffetta).
Lungo la Via Francigena, da Orvieto a Viterbo
Un itinerario religioso che ricalca parte dell’ antica via percorsa in passato da numerosi pellegrini partendo dalla lontana Canterbury fino ad a Roma. E’ la via Francigena, che dalla bassa Toscana, incrocia Orvieto e quindi prosegue verso il Lazio nella provincia viterbese in direzione della capitale.
Il primo passaggio da Orvieto verso Bolsena, sulla “strada del miracolo” dove la leggenda (detta del “Sasso Tagliato”) vuole che un grande masso di pietra si aprì all’ improvviso aprendo il passaggio al corteo papale mentre da Bolsena portava ad Orvieto il sacro lino macchiato in occasione del miracolo eucaristico.
A Bolsena, invece, nella cattedrale di Santa Cristina è custodita una teca contenente la tavola di marmo macchiata dal sangue altra preziosa reliquia legata al miracolo.
Da Bolsena si prosegue poi sul perimetro del grande lago arrivando all’abitato di Montefiascone, che come Orvieto, fu città papale come testimonia la bella Rocca dei Papi. Nel centro del paese di rilievo è anche la cattedrale di Santa Margherita che si erge maestosa con la sua grande cupola. Proseguendo dopo Montefiascone, a poco più di dieci km si arriva a Viterbo, capoluogo di provincia e nota anche come “Città dei Papi” con alcuni angoli della città di estremo interesse turistico e religioso tra i quali Palazzo Papale, la chiesa di San Lorenzo e la casa di Santa Rosa. Viterbo fu per molto tempo un importante sede papale e anche le sue note e antiche terme (chiamate Terme dei Papi) furono un luogo molto frequentato da diversi pontefici della storia.
Il Comprensorio di Orvieto, terra di eremi, santuari e luoghi di culto
L’Umbria è terra mistica e di santi, San Francesco di Assisi ne è il principale simbolo a cui si aggiungono altre figure di rilievo come San Benedetto a Norcia e Santa Rita a Cascia. Il territorio orvietano non fa eccezione e come l’intera regione è denso di santuari, chiese rupestri, eremi; alcuni di essi facilmente raggiungibili da Orvieto come ad esempio il moderno Santuario di Collevalenza in zona Todi e, lungo il percorso nei pressi del lago di Corbara, il Convento di S.Angelo in Pantanelli dove si trova un grande leccio che la tradizione vuole sia stato piantato da San Francesco, quì sono anche presenti altri due luoghi simbolo del trascorso del santo: uno è la grotta con il giaciglio dove riposava Francesco e lo scoglio dal quale il Santo predicò ai pesci.
Sempre in zona lago di Corbara un altro luogo mistico è l’antico Eremo della Pasquarella. Un luogo silenzioso, immerso nel verde ricco di mistero e leggende, una in particolare vuole che la struttura sia stata edificata nel luogo dove venne rinvenuta un’immagine della Madonna, un’altra vuole che alcuni abitanti della vicino borgo di Acqualoreto trovata quest’immagine la portarono nella loro chiesa, ma la stessa immagine veniva poi incredibilmente ritrovata sul greto del fosso.