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Duomo di Orvieto

duomo di orvieto

Il “Giglio d’Oro” delle Cattedrali

Novembre-Febbraio  9.30 – 17.00 (Domenica 13.00 – 16.30)
Aprile-Settembre  9.30 – 19.00 (Domenica 13.00 – 17.30)
Marzo ed Ottobre  9.30 – 18.00 (Domenica 13.00 – 17.30)


Ingresso: € 5,00
Bambini sotto i 10 anni gratis
(Dal 01/01/2025 il biglietto d’ingresso sarà di € 8,00 comprendendo anche l’ingresso al Museo dell’Opera del Duomo)


Simbolo della città stessa di Orvieto, il Duomo è una delle più belle cattedrali d’Italia e del mondo. L’inizio dei lavori per la costruzione viene datata nel 1290 e la costruzione fu fortemente voluta sia dalla Chiesa che dal Comune, con l’intento di creare un’unica grande cattedrale per la città in sostituzione delle due chiese malridotte che preesistevano sulla bella piazza (la chiesa episcopale di S. Maria, piuttosto malridotta, e la chiesa parrocchiale di S. Costanzo, officiata dai canonici che possedevano case e botteghe contigue al chiostro annesso). Va quindi esclusa la suggestiva teoria che indica nel Miracolo di Bolsena l’evento propiziatorio per la costruzione. Il Duomo si presenta come una magnifica costruzione che accorpa diversi stili architettonici. In particolare si può definire un mirabile esempio di equilibri e commistioni di stili gotico (sopratutto per la facciata con le slanciate guglie) e romanico, anche se la cattedrale mantiene delle proprie uniche peculiarità. Molte furono le persone e le maestranze che parteciparono alle diverse fasi di progettazione e costruzione del Duomo.

Tra i molti personaggi un rilievo particolare hanno Arnolfo di Cambio e Lorenzo Maitani per quanto concerne la fase di progettazione (in particolare al senese Maitani si deve gran parte del merito per la realizzazione della splendida facciata) mentre ad altri  tra scultori, orafi, vetrai e pittori si deve l’opera per quanto concerne la fase di “abbellimento” e rifinitura della cattedrale.

Tra gli scultori spicca la figura di Ippolito Scalza (architetto locale già artefice di diverse opere ad Orvieto tra cui il Palazzo Comunale ed altri interventi in svariati palazzi). Capolavori dello Scalza che si possono ammirare all’interno della cattedrale sono la statua della Pietà (o Deposizione) ed il maestoso organo a canne.

Tra i diversi  pittori un ruolo fondamentale hanno avuto artisti del passato tra i quali Gentile da Fabriano, Lippo Memmi, Beato Angelico, Ugolino di Prete Ilario e Luca Signorelli, a quest’ultimi si deve, in particolar modo, la realizzazione degli splendidi affreschi delle due cappelle: quella del Santissimo Corporale e quella di San Brizio. Gran parte della maestosità della cattedrale è nella sua facciata ricchissima di dettagli e simboli, dal rosone ai mosaici, dalle porte ai bassorilievi.


I MOSAICI DEL DUOMO DI ORVIETO

I Mosaici della facciata del Duomo di Orvieto riguardano la Vergine a cui la cattedrale fu dedicata (precisamente la cattedrale fu intitolata a Santa Maria Assunta in Cielo). Sui mosaici si raffigurano storia e scene della vita della Vergine Maria, dall’Assunzione in cielo, alla Natività della Vergine, fino all’Incoronazione della Madonna. Unico mosaico della facciata non riferito a  Maria è quello che raffigura il battesimo di Gesù.
In particolare dal basso verso l’alto sono rappresentati bellissimi mosaici policromi che dalla loro prima stesura sono stati oggetto di lunghi restauri. Innumerevoli gli interventi per riportarli al loro originale splendore dorato e a quell’effetto “luccicante” che essi donano alla intera facciata del Duomo quando sono illuminati dal sole. Negli spicchi ai lati delle ghimberghe invece vi sono rappresentazioni de L’Annunciazione, Gli Apostoli in Estasi per l’Assunzione della Madonna, Gioacchino ed Anna. Infine, nelle cuspidi in alto vengono rappresentati: lo Sposalizio della Vergine, la Presentazione di Maria al Tempio, l’Incoronazione di Maria.


IL ROSONE E LE SCULTURE IN BRONZO

Il Rosone, opera di Andrea di Cione detto l’Orcagna (1354-1380), rappresenta il punto centrale e catalizzatore di chi osserva la facciata del Duomo. Esso è formato da un doppio giro di colonnine con archi intrecciati, dove al centro spicca il volto di Cristo Redentore attorniato da 4 mosaici negli spicchi. Questi sono di Piero di Puccio (1388), e raffigurano i 4 dottori della chiesa: Sant’Agostino, San Gregorio Magno, San Girolamo e Sant’Ambrogio. Esternamente, il Rosone si circonda di altre sculture che rappresentano, tra le altre, gli apostoli e 12 profeti. Le statue e le teste sono di travertino.

Le sculture bronzee che decorano la facciata del Duomo rappresentano simbolicamente i 4 Evangelisti e, più precisamente, l’ Angelo (San Matteo), il Leone (San Marco), l’Aquila (San Giovanni) e il Toro (San Luca), ai quali si aggiunge sopra il portale centrale principale un’altra scultura in bronzo con un baldacchino dedicato alla Vergine Maria. Esso è stato di recente ricollocato sopra il portale principale dopo un lungo periodo di restauro. Le opere in bronzo che simbolicamente rappresentano i quattro evangelisti sono opera del Maitani.

Nel 1970 le originali porte in legno del Duomo sono state sostituite con dei portali in bronzo con rilievi. Questi ultimi raffigurano Le Opere di Misericordia, un’opera dello scultore siciliano Emilio Greco di cui è presente, sempre in piazza Duomo, al pian terreno di Palazzo Soliano, uno spazio museale a lui dedicato con esposizione di alcune sue opere in bronzo.


I BASSORILIEVI DEL DUOMO DI ORVIETO

Le 4 guglie del Duomo hanno alla base quattro grandi bassorilievi in marmo, ognuno dei quali rappresenta immagini e storie di carattere religioso, in particolare:

Il primo bassorilievo rappresenta storie del Vecchio Testamento con immagini rappresentanti la Storia della Genesi. Si tratta di scene che ripercorrono i giorni della creazione (creazione degli animali e delle piante) e della nascita di Adamo ed Eva. Altre scene in questo pilastro raffigurano l’Eden, l’atto del peccato originale, la condanna divina e la simbolica presentazione di Caino che uccide Abele.

Nel secondo bassorilievo abbiamo l’Albero di Jesse, con la genealogia della stirpe di Gesù e profezie messianiche. Sono raffigurate scene con Abramo, Re David, Salomone e la Crocifissione.

Nel terzo bassorilievo vi sono rappresentate storie evangeliche narrate nel Nuovo Testamento, con scene della vità di Cristo come la natività e l’annunciazione. Altre scene in particolare sono la strage degli innocenti, il bacio di Giuda, la flagellazione di Cristo e Maria al sacro sepolcro.

Nel quarto bassorilievo viene rappresentato un tema ricorrente nelle arti raffigurative delle opere della cattedrale: il Giudizio Universale. Immagini di dannati ed eletti, la resurrezione dei morti. Lo stesso tema viene rappresentato magnificamente anche nella pittura con gli affreschi del Signorelli nella Cappella di San Brizio con scene apocalittiche e la resurrezione della carne.


LE CAPPELLE DEL DUOMO DI ORVIETO

La Cappella di San Brizio è di particolare pregio e bellezza con le pareti e le volte affrescate da Luca Signorelli (iniziando i lavori nel 1499 e terminando nel 1504), in questo capolavoro il pittore cortonese interpreta con maestria ed in maniera molto coreografica e coinvolgente il tema del Giudizio Universale, in un suggestivo alternarsi di scene apocalittiche e di redenzione, le immagini così coinvolgenti sono divenute quasi iconiche nella storia dell’arte per la loro forza comunicativa. Il tema e le raffigurazioni create dal Signorelli furono, si ritiene, addirittura fonte di ispirazione per Michelangelo nella realizzazione degli affreschi della celebre Cappella Sistina.

La Cappella del Corporale presenta affreschi opera di Ugolino di Prete Ilario (tra il 1357 e 1364) basati su scene bibliche e rappresentazioni sacre come la Crocifissione, l’Eucarestia ed altre scene che raccontano il Miracolo Eucaristico. Nella cappella sono presenti altre opere di pittura pregevoli tra di esse spicca la tavola dipinta raffigurante la “Madonna dei Raccomandati” di Lippo Memmi (datata 1320). Sempre in questa cappella è custodito ed esposto il Tabernacolo del Corporale che contiene il Sacro lino macchiato dal sangue di Gesù in occasione del Miracolo di Bolsena. Il tabernacolo con il sacro lino viene condotto in processione ogni anno in occasione della festa del Corpus Domini a seguito della sfilata del corteo storico.

Tuttavia gran parte di quello che in passato contribuiva ad “arredare” l’interno della cattedrale, come statue, dipinti, monili, sono oggi custoditi nelle stanze espositive del vicino  Museo dell’Opera del Duomo (in particolare, nella stupenda Libreria Albèri è esposto il reliquiario in oro di Ugolino di Vieri).


LE STATUE DEL DUOMO DI ORVIETO

L’interno del Duomo ospita anche capolavori della scultura oltre che della pittura. Tra le opere più importanti, la statua della Pietà (o Deposizione) di Ippolito Scalza, un’opera realizzata da un unico blocco di marmo che rappresenta, con grande drammaticità, il momento della deposizione di Cristo. Dall’anno 2019 è stato completato il ritorno delle statue che per anni sono state esposte presso la ex chiesa di Sant’Agostino e che oggi sono nuovamente posizionate all’interno della cattedrale dopo che alla fine dell’800, furono rimosse in seguito agli importanti restauri.  Ai lati dell’altare maggiore, si possono ammirare le due statue del ciclo scultoreo dell’Annunciazione realizzato da Francesco Mochi nei primi del ‘600. Le due sculture hanno una grande importanza artistica, in particolare, la statua di San Gabriele Arcangelo Annunciante (1603) è stata riconosciuta da vari studiosi, come la prima statua barocca della storia.
La statua della Madonna annunciata fu scolpita nel 1608. Le due statue sono strettamente legate tra loro per significato e messaggio.

Dal mese di Novembre 2019, si trova ora collocato in Duomo anche lo spettacolare gruppo statuario degli Apostoli (12 statue di dimensioni più grandi del vero, collocate in corrispondenza delle colonne della navata centrale). Gli Apostoli, realizzati fra la seconda metà del ‘500 e il ‘600 da Francesco Mochi, Simone Mosca, il Giambologna, Ippolito Scalza e Raffaello da Montelupo.


LA CRIPTA ED I SOTTERRANEI DEL DUOMO

Molto interessanti sono anche i luoghi meno visibili della cattedrale, ovvero gli ambienti sotterranei. La cripta , si trova in un’ala alla sinistra del Duomo, fu realizzata intorno all’anno 1335. Al suo interno  si trovano affreschi compresi dal 1300 al 1400, inoltre essa riveste un importante ruolo spirituale e religioso in quanto vi sono sepolti i Vescovi della storia di Orvieto i cui nomi sono impressi nelle pietre che compongono il pavimento selciato di accesso. Sul lato destro invece della cattedrale si trova un altro accesso (parte del Museo dell’Opera del Duomo) che permette di visitare un’altra sezione sotterranea. Un tunnel sotterraneo dove sono ancora visibili reperti e vecchi oggetti utilizzati per la costruzione del Duomo.


LA TORRE DI MAURIZIO

Legata alla fase costruttiva della cattedrale è la vicina Torre di Maurizio, che si trova tra la piazza e l’inizio di Via del Duomo; in cima a questa torretta medievale è ancora funzionante e ben visibile la statua bronzea che “batte le ore” percuotendo con un martello una grande campana. Ebbene, la funzione originaria di questo originale meccanismo era quella di “orologio de muriccio” ovvero del cantiere (da qui il nome poi divenuto “maurizio”) , l’orologio aveva lo scopo di scandire gli orari per le maestranze e gli operai che lavoravano alla costruzione del Duomo.

Il 2014 è stato l’anno in cui il Duomo è stato il centro del Giubileo Straordinario indetto per il 750° anniversario del miracolo eucaristico di Bolsena e la conseguente istituzione della festività religiosa del Corpus Domini.


Vicino al Duomo

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