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Da Orvieto al Tamburino

scavi-fanum-orvieto
  • Tempo medio del percorso: 1 ora e 45′ ca
  • Lunghezza del percorso: 3,8 km
  • Tema: archeologia-natura
  • Difficoltà: facile
  • Attrezzature consigliate: scarpe sportive, abbigliamento comodo
  • Non necessita di mezzi di trasporto

Da Orvieto centro in prossimità di Porta Maggiore, si scende lungo la “Strada Dritta del Marchigiano. Appena intrapresa questa strada, si può notare sulla sinistra, sulla parete di tufo, una piccola nicchia incavata e sormontata da una targa in maiolica di Ciaurro con una piccola vasca e sopra una cannella. Curiosamente ciò è quello che resta della antica Chiesa di Nostra Signora della Fonte costruita nel 1490 presso una sorgente che sgorgava proprio in quel punto. 150 anni dopo la sua costruzione, per volere di Urbano VIII Barberini e nonostante le proteste della popolazione, (che trasportò durante la notte nella vicina chiesa di San Giovanni Evangelista e quindi sottrasse alla distruzione un’immagine della Madonna ) la chiesa fu distrutta. Nel 1751 la piccola fonte fu restaurata e vi fu posta la lapide che ancora oggi si vede. Per molto tempo la fonte rimase oggetto di venerazione per l’acqua ritenuta miracolosa.
Si continua quindi a scendere fino ad arrivare alla strada comunale dell’ Arcone dove, si prende una stradina interna asfaltata. Si percorre questa strada passando proprio nell’area denominata del Campo della Fiera dove, sono in corso importanti scavi archeologici di quello che, con molta probabilità, è stato il Santuario federale della lega Etrusca, ovvero il “Fanum Voltumnae“.
In questa ampia area di scavo che si divide in più punti, gia sono stati portati alla luce anche resti di strada e terme di origine romana, costruzioni e piante di più templi etruschi e la pianta di una chiesa medievale (San Pietro in Vetera).
Lasciato questo importante sito, si prosegue sempre in salita per la stradina asfaltata.

Siamo in località San Valentino e dopo alcuni minuti di ascesa, voltandosi, già di apprezza una bellissima vista della rupe. Si sale tra uno scenario verde e silenzioso con poche abitazioni sparse. In questo percorso si prende sempre a destra oltrepassando un piccolo ponticello che sovrasta il torrente sottostante.
Si prosegue ancora finchè la strada diventa per un tratto bianca fino al ricongiungimento con il tratto asfaltato nei pressi dell’abitato di località Tamburino. Da qui inizia la discesa che ripercorre il tratto dell’antica selciata etrusca; scendendo si può apprezzare sulla sinistra la chiesa del cimitero monumentale di Orvieto (San Lorenzo in Vineis) cosi chiamata perchè in origine circondata da vigneti.

La discesa culmina con il ricongiungimento con la strada principale di località “Ponte del Sole”, da qui subito si prende a destra passando sopra un ponticello e andando verso la moderna chiesa del posto. Si passa oltre la chiesa per riprendere un tratto di strada asfaltata interna che riporta al punto di partenza risalendo poi verso il centro di Orvieto.

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